Maria Rosaria Boccia indagata: accertamenti sulla laurea Pegaso. L'Ateneo, "noi parte lesa"

Scritto il 13/06/2025
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AGI - Falso, truffa e falsa attribuzione di valori altrui. Sono i reati contestati dalla procura di Napoli nei confronti dell'imprenditrice e influencer Maria Rosaria Boccia, inscritta nel registro degli indagati. L'inchiesta aperta dall'ufficio inquirente partenopeo mira a fare luce sulla sua laurea in economia. A riportarlo, i quotidiani Il Mattino e Repubblica.

I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli hanno eseguito delle acquisizioni documentali nelle università Parthenope, Pegaso e Luiss Guido Carli. Gli accertamenti mirano a riscontrare quanto denunciato dalla stessa Pegaso in un esposto presentato all'ufficio inquirente partenopeo, dopo una verifica interna, per un presunto plagio da parte di Maria Rosaria Boccia di una tesi presentata da una studentessa della Luiss intitolata "Il Sistema Sanitario Nazionale: luci e ombre di un'eccellenza italiana stretta dai vincoli della finanza pubblica".

All'atto dell'iscrizione alla Pegaso nel 2020, la donna ha presentato un'autocertificazione non firmata facendosi riconoscere alcuni esami precedentemente sostenuti alla Parthenope, autocertificazione acquisita senza alcuna verifica, riportano i quotidiani.
Gli accertamenti interni della Pegaso sono partiti dopo un servizio andato in onda il 9 settembre 2024 su "Rete 4", in cui si sollevavano dubbi sull'autenticità della tesi di laurea della Boccia, il cui elaborato sarebbe stato messo a confronto utilizzando un software antiplagio con quello di una studentessa laureatasi nel 2019 alla Luiss. 

La nota di Pegaso

In relazione alle notizie diffuse dai media riguardanti la Laurea in Economia Aziendale di Maria Rosaria Boccia presso l'Università Telematica Pegaso, l'Ateneo precisa che "l'inchiesta è stata avviata a seguito di una denuncia presentata dalla stessa Università, che risulta parte lesa nella vicenda. La Procura ha richiesto all'Ateneo la documentazione necessaria, senza procedere ad accessi invasivi". Già lo scorso settembre, ricorda l'università telematica, "a seguito di un servizio giornalistico in cui erano stati sollevati alcuni dubbi in merito all'autenticità della tesi di laurea della Sig.ra Boccia, l'Università aveva avviato le opportune verifiche sul titolo e sull'elaborato, nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, correttezza e riservatezza, adottando le misure più adeguate in conformità con le normative vigenti e gli interessi coinvolti".