Chi è il 18enne antagonista che ferì i poliziotti durante il "No Meloni Day"

Scritto il 17/11/2025
da Francesca Galici

Le frange dell'estrema sinistra hanno già protestato e invocano nuove manifestazioni. Si tratta del primo arresto dopo la conversione in legge del Decreto Sicurezza del 2025

La manifestazione studentesca "No Meloni Day" del 18 novembre che ha occupato diverse piazze del Paese ha causato scontri importanti soprattutto a Bologna e Torino, ma è nel capoluogo piemontese che si sono verificati gli eventi maggiori, con 9 poliziotti feriti. Uno degli attori degli scontri è stato arrestato in flagranza differita e oggi sottoposto a processo per direttissima, che ha confermato la misura restrittiva con l'obbligo di firma. Si tratta di un diciottenne per il quale il mondo antagonista torinese si è già mosso ma per il quale si stanno organizzando anche altri gruppi in tutto il Paese, con cortei e manifestazioni per chiederne il rilascio. Si tratta del primo arresto a seguito della recente conversione in legge del Decreto Sicurezza del 2025: il 18enne è accusato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale in concorso.

Come riferisce una nota dell'ufficio stampa di Torino, nel corso della manifestazione lo spezzone antagonista, con circa 20 manifestanti, si è indirizzato inizialmente verso la stazione ferroviaria Torino Porta Nuova, con un proprio furgone. Sono riusciti a forzare un ingresso di servizio sul retro che conduce ai binari e da qui a fare accesso all’interno dello scalo, da cui però sono scappati rapidamente perché gli agenti della Celere in tenuta antisommossa, che già erano dentro la stazione, li hanno raggiunti rapidamente. Visto il fallimento, hanno lanciato contro i poliziotti diversi corpi contundenti, compreso un tombino metallico eradicato poco prima dal piano stradale.

Fallito l'obiettivo di occupare la stazione, lo spezzone si è diretto verso lo scalo ferroviario di Porta Susa presidiato dalle forze dell’ordine: anche qui non hanno avuto fortuna, perché i Reparti Mobili erano già schierati a presidio e non hanno lasciato varchi. Per questo motivo hanno deciso di ripiegare verso l’ingresso della sede della Città Metropolitana di Torino, comunque presidiato. Però, spiega la polizia nella sua nota, hanno provato a sfruttare l’ingresso dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico ed un ingresso carraio: anche lì sono stati respinti dalla polizia ma si sono verificati forti scontri perché i manifestanti hanno lanciato vari oggetti, tra cui un posacenere metallico da esterno, alto quasi un metro, pesante circa 5,6 kg, e un estintore verso gli agenti. "Omar ha diritto ad andare a scuola", si lamentano ora i "compagni" rossi dei collettivi, oltre che Askatasuna, con il solito slogan "Blocchiamo tutto". Ma il giovane è stato sottoposto al solo obbligo di firma.