Fate piano, gli europei dormono

Scritto il 08/12/2025
da Pier Luigi del Viscovo

Il cortocircuito che affligge gli europei sta nell'incapacità a collegare il proprio status socioeconomico alle scelte ideologiche in campi solo apparentemente distanti e indipendenti

Molti sottolineano la distanza tra la popolazione europea e questa casta insediata a Bruxelles, ma spesso usata anche dai governi nazionali come scaricabarile, che ci ha portato al declino industriale e all'irrilevanza politica.

È vero che la gente non ne può più di crescita asfittica, caro-energia, de-industrializzazione, welfare insostenibile, scarsa sicurezza, burocrazia asfissiante e iper-regolamentazione. Ma queste sono le conseguenze di politiche ispirate a un'idea di società che i cittadini hanno votato. In democrazia, quando qualcosa in alto non ti piace, è in basso che devi guardare. E lì, in strada, siamo sicuri che siano pronti a rigettare quell'idea? In fondo, la politica ha solo messo a terra ciò che gli elettori chiedono: vivere seduti sul loro benessere, senza entrare mai davvero in competizione con gli altri popoli e rifiutando che il gioco sia di sbattersi ogni giorno per guadagnarsi da vivere. Decenni di socialdemocrazia hanno cancellato la filosofia a fondamento del benessere socioeconomico, ben indicata da Adam Smith. "Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dal fatto che essi hanno cura del proprio interesse. Noi non ci rivolgiamo alla loro umanità, ma al loro egoismo e con loro non parliamo mai delle nostre necessità, ma dei loro vantaggi".

Non solo, ci sorprendiamo che non basti enunciare le nostre regole del buon vivere civile per fermare quelle pulsioni negli altri. Ci meravigliamo che esista chi vìola il solco dell'aratro quando non c'è una spada a difenderlo. Noi che al potere della spada o dell'economia abbiamo rinunciato e abbiamo mal tollerato che gli americani abbiano continuato a esercitarlo, salvo lagnarci quando lo distolgono dalla nostra protezione e dai nostri interessi. Noi che in definitiva ci sentiamo i nobili del mondo e come ogni aristocrazia pretendiamo di vivere di rendita e di blasone.

Come nel Gattopardo, la colpa che non perdoniamo a Trump è di svegliarci dal nostro torpore. "Il sonno è ciò che i siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare" perché "sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza". Parimenti, perché l'Europa dovrebbe ascoltare chi la scuote, "se è ricca, se è saggia, se è onesta, se è da tutti ammirata e invidiata, se è perfetta, in una parola?".

Tornando a noi, il cortocircuito che affligge gli europei sta nell'incapacità a collegare il proprio status socioeconomico alle scelte ideologiche in campi solo apparentemente distanti e indipendenti. Uno per tutti l'ambientalismo ossessivo, un delirio di onnipotenza che ci spinge a ritenerci possibili artefici del destino climatico del pianeta, a cui sacrifichiamo il nostro benessere con politiche suicide e inutili, specialmente inutili, che hanno ferito, speriamo non a morte, l'industria e i servizi da cui i cittadini ricevono il pranzo. Ai cittadini è piaciuta Greta? Beh, queste politiche sono ispirate a lei. Le vuoi cambiare? Abbatti Greta. Senza SE e senza MA.