Ciro Grillo, slitta la sentenza per un lutto del giudice. E scoppia la polemica con gli avvocati

Scritto il 03/09/2025
da Redazione web

Oggi era attesa la sentenza nel processo a Ciro Grillo, ma una tragedia ha sconvolto e cambiato i piani della giornata. Il figlio di Marco Contu, il presidente del collegio, ha perso la vita. La notizia è stata resa nota in aula, mentre si aspettava l'apertura dell'udienza. Il giovane, 22enne, si chiamava Pietro ed è stato investito ieri pomeriggio da un convoglio della metro B a Roma, alla fermata San Paolo. Tra le ipotesi attualmente al vaglio degli investigatori, vi è anche quella del suicidio. Non ci saranno dunque le ultime repliche dei quattro imputati né la camera di consiglio con la sentenza finale.

L'episodio si è trascinato dietro una ridda di polemiche. Marcella Pinna, la giudice a latere del tribunale di Tempio Pausania, in Sardegna, dove si svolge il processo sulla presunta violenza sessuale avvenuta a Cala di Volpe, in Costa Smeralda, ha detto in aula che la presidente del tribunale Caterina Interlandi sarebbe stata disponibile a rinviare la lettura della sentenza a domani. "La presidente sostiene che si debba fare domani, ma domani ci sono anche i funerali di questo povero ragazzo", le parole della giudice Pinna.

Gli avvocati si sarebbero però rifiutati di concludere le loro arringhe difensive domani di fronte al giudice sconvolto da un lutto così grave e si è arrivati dunque al rinvio dell'udienza del 22 settembre. La Interlandi, contattata dai cronisti, non ha confermato l'affermazione. "Non ero presente in udienza, non faccio parte del collegio. Non ho altro da dire. Non cercate polemiche inutili", ha precisato la Interlandi che appunto non presiede il collegio, ma il tribunale.

"La perdita di un figlio per un padre è la cosa più grossa che può capitare. La morte di un genitore è fisiologica, la morte di un figlio è innaturale. Quella che ha colpito il presidente oggi è una tragedia immane. Non ci sono altre parole, se non esprimere vicinanza al dottor Contu. Tutte le altre cose passano in secondo piano", ha detto, lasciando il tribunale, l'avvocato Alessandro Vaccaro, difensore di Vittorio Lauria, uno dei quattro imputati per violenza sessuale di gruppo al processo che vede coinvolto Ciro Grillo. Vaccaro ha poi aggiunto che quello che sembrava doversi finalmente concludere oggi "è un processo maledetto e disgraziato per una serie di eventi in questi tre anni che l'hanno un pò minato".

La procura aveva chiesto la condanna a 9 anni per il figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle e per i suoi amici dell'epoca Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta, tutti coinvolti nell'accusa di stupro di gruppo ai danni di una ragazza, la mattina del 17 luglio 2019 nella casa di vacanza della famiglia Grillo.