Domenica in, l’augurio di Cerno per il 2026: "Gli italiani ci credano per costruire l’Italia di domani"

Scritto il 28/12/2025
da Francesca Galici

Nell'ultima puntata dell'anno di Domenica In, il direttore ha ripercorso alcuni dei fatti salienti del 2025 e fatto il suo personale augurio agli italiani per il 2026

Il 2025 è agli sgoccioli ed è il momento di fare un bilancio. A Domenica In è stato il direttore de il Giornale Tommaso Cerno a condensare in pillole alcuni dei fatti salienti dell'anno che sta per concludersi, concentrandosi su alcuni dei principali momenti che lo hanno segnato, primo fra tutti la morte di Papa Francesco, avvenuta nel giorno di Pasquetta, dopo essersi mostrato per l'ultima volta ai fedeli nel giorno in cui si celebra la resurrezione di Gesù. "Abbiamo avuto un giubileo mondiale con due Papi, Francesco, il primo gesuita a salire al Soglio di Pietro, il Papa della semplicità, della speranza. Il Papa degli ultimi, si presentò con un semplice "buonasera" a San Pietro cambiando la storia della Chiesa: lì ha preso il cuore dei fedeli e ha continuato a mantenerlo. Nel momento in cui è mancato la Chiesa si è interrogata su chi potesse succedere a un Papa così, anche social, un Papa che si avvicinava alle persone, parlava con tutti e telefonava", ha spiegato il direttore raccontando quello che è stato un aspetto della Chiesa di Francesco.

"Ma la Chiesa ha sempre saputo fare queste successioni e abbiamo Papa Prevost, il primo Papa statunitense, nato a Chicago ma con una vita da missionario, agostiniano, un Papa che viene dagli ultimi, che ha visto la sofferenza, che ha preso un nome strano: facevamo tutti il toto nomi con Giovanni, Paolo, quelli che ci ricordiamo noi. Papa Leone e sul momento ci sembrava un nome difficilissimo", ha proseguito il direttore, ricordando poi l'habemus papam, "questo momento solenne con questi sguardi alzati che non cambia mai ma è sempre nuovo e questo nome, Leone, che sul momento aveva spiazzato ma è il nome di un altro grande Papa, Papa Pecci, Leone XIII, l'inventore della Chiesa sociale, che andava dagli ultimi per dirci che il mondo cambiava. Quindi un nome modernissimo, infatti già tutti lo chiamano Leo: è amico di tutti, ha un temperamento diverso da Francesco ma ne mette insieme la saggezza e la sapienza. Un Papa che sta facendo innamorare di sé, che è tornato a Castelgandolfo rianimando i Colli romani", ha concluso Cerno.

Spazio anche alla cucina italiana patrimonio dell'umanità dell'Unesco, "la cucina italiana, lentamente e con grandezza è riuscita a scalare il mondo e l'Unesco l'ha resa patrimonio. In tutto il mondo tutti cercano di mangiare italiano. I nostri grandi chef l'hanno celebrata e resa una cucina di altezza mondiale ma anche la cucina di casa, che ogni giorno con la pasta fatta in casa e il sugo della nonna si mostra antica e moderna ogni momento. Non servono i grandi stellati per mangiare bene, tutti ci invidiano". Quindi, si è parlato della morte di due grandi italiani, Pippo Baudo e Ornella Vanoni. "Il grande signore della televisione, un grande anticonformista che non si è mai piegato al pensiero e all'obbligo, un grande italiano che ci fa pensare col sorriso a tanti momenti passati insieme. Mi ha accompagnato per tutta la vita, non ho avuto la fortuna di conoscerlo ma è come se l'avessi conosciuto", ha detto il direttore parlando di Pippo Baudo. "Che dire di una donna che oltre ad aver cantato cose meravigliose riesce a mettere la parola morire vicino alla parola allegra: più bello di così... Ornella vive ancora e vivrà sempre", ha concluso Cerno.

Per il nuovo anno l'augurio del direttore è che "gli italiani, come hanno sempre fatto, ci credano perché noi siamo un Paese in cui quando tutto sembra confuso diamo il meglio di noi e questo è un momento in cui gli italiani, ognuno coi suoi pensieri e ognuno con le sue idee possono insieme costruire l'Italia di domani. L'Italia è un posto meraviglioso, spesso ne parliamo troppo male. Tutti amano l'Italia nel mondo e sembra che gli unici che hanno un problema siamo noi. E basta, facciamo nel 2026 viva l'Italia".