Tra i due litiganti (Francia e Germania), il terzo si compiace (l'Italia). Parigi e Berlino stanno valutando l'ipotesi di ridimensionare il programma congiunto per la difesa aerea Future Combat Air System (Fcas), da 100 miliardi di euro, accantonando il progetto che prevede la costruzione di un caccia di nuova generazione e concentrandosi invece sullo sviluppo di un sistema integrato di comando e controllo noto come combat cloud.
Lo riferisce il quotidiano britannico Financial Times, citando fonti governative e industriali in entrambi i Paesi. Una notizia che ha spinto alcuni investitori a puntare su Leonardo (+1,2% ieri in Borsa), impegnata in un progetto concorrente: il Gcap, programma che vede l'Italia in asse con Regno Unito e Giappone per lo sviluppo del sistema di combattimento aereo di sesta generazione, con il velivolo disponibile entro il 2035.
Nel dettaglio, il progetto Fcas - avviato nel 2017 da Emmanuel Macron e dall'allora cancelliera tedesca Angela Merkel come pilastro dell'integrazione industriale europea nel settore della difesa - è ormai vicino al collasso a causa delle tensioni tra Airbus (capofila per la Germania) e Dassault Aviation (per la Francia), in disaccordo su divisione del lavoro, controllo progettuale e scelta dei fornitori. Secondo le fonti, una delle opzioni discusse nei colloqui ad alto livello previsti questa settimana è proprio quella di limitare la cooperazione al solo combat cloud, una delle componenti chiave di Fcas. Si tratterebbe di una rete digitale capace di collegare aerei da combattimento, sensori, radar, droni e comandi terrestri e navali tramite intelligenza artificiale e trasmissione dati in tempo reale.
«Possiamo convivere con più modelli di jet in Europa, ma serve un unico sistema cloud per coordinarli», ha affermato un funzionario coinvolto nelle trattative. Un'altra fonte ha spiegato che, sebbene la parte relativa all'aeromobile sia bloccata, «tutti gli altri elementi di Fcas funzionano bene, quindi non ha senso fermarli». A differenza del Fcas, che era stato concepito come il più grande programma di armamento mai avviato nel continente, simbolo della volontà franco-tedesca di costruire una piattaforma di difesa sovrana e integrata - il Gcap ha un'organizzazione paritetica, con una partecipazione di un terzo ciascuno di ruoli e di responsabilità tra i tre ministeri della Difesa e i rispettivi governi nazionali. C'è una joint-venture al 30% ciascuno tra Leonardo, Bae Systems e la controllata di Mitsubishi e con il Gcap Electronics Evolution c'è un consorzio anche a livello di fornitori di sottosistemi. Un aspetto fondamentale per l'Italia che ha così due aziende nel consorzio: Elt Group e Leonardo.
L'Handelsblatt, che ha riportato ieri l'indiscrezione del Financial Times, ha aggiunto che se il progetto del caccia Fcas dovesse essere definitivamente abbandonato, la Germania valuterebbe alternative di cooperazione con altri partner europei, tra cui Regno Unito e Svezia.
Una simile evoluzione modificherebbe profondamente gli equilibri industriali nel settore aeronautico continentale.

