Bufera politica in Svezia. Al centro del dibattito Johan Forssell: il ministro dell’Immigrazione ha scoperto che il figlio sedicenne ha legami con gruppi suprematisti bianchi, in particolare con un gruppo di estrema destra di carattere neonazista. La confessione è arrivata dopo la pubblicazione di una inchiesta giornalistica di Expo, che ha rivelato connessioni tra un parente stretto di un ministro e gruppi estremisti. Intervistato da Tv4, Forssell ha ammesso che si tratta di suo figlio: "Mio figlio si pente profondamente. Abbiamo dedicato molto tempo a lunghe e difficili conversazioni. Non è stato facile, ma la sua partecipazione a questi gruppi è terminata".
"Continuerò ad assumermi le mie responsabilità. Come padre dei miei figli e come ministro, sono pienamente determinato a portare avanti la politica migratoria che ha ottenuto il sostegno del popolo svedese. Ritengo sia estremamente importante che questo lavoro continui" ha aggiunto il ministro dell’Immigrazione, ribadendo la sua volontà di non dimettersi. Forssell si è detto “scioccato e inorridito”, sottolineando di aver scelto il silenzio per proteggere il minore. Nel corso dell’intervista, ha aggiunto di non aver avuto alcuna idea delle frequentazioni del figlio prima che venisse contattato dai giornalisti di Expo.
Il dibattito politico è rovente. Il premier Ulf Kristersson ha difeso la scelta del ministro di non fare passi indietro, confermando la fiducia nel suo operato: "Penso che abbia agito come dovrebbe fare un genitore responsabile quando viene a sapere che suo figlio sta sbagliando e frequenta cattive compagnie. So che molti genitori di adolescenti hanno avuto esperienze personali simili con diversi tipi di conversazioni difficili". Ma l’opposizione è sul piede di guerra, la sinistra accusa il ministro di ipocrisia: “È lo stesso ministro che ha chiesto responsabilità severe per le famiglie legate alla criminalità organizzata. Ora cambia tono solo perché si tratta di casa sua” il j’accuse di Tony Haddou.
L’addebito nei confronti dell’esecutivo e di Forssell è di doppiopesismo, considerata la già citata linea dura contro i genitori di ragazzi che finiscono nei giri della criminalità organizzata. Peter Esaiasson, professore di scienze politiche presso l'università di Goteborg, ha evidenziato: "È chiaro che una critica di doppia morale non è affatto positiva, e questo è un gran problema per il governo".