Polonia, bomba sui binari: "Sabotati da 007 stranieri"

Scritto il 18/11/2025
da Matteo Basile

Colpita la linea utilizzata per gli aiuti all'Ucraina. I sospetti portano a Mosca

L'allarme per la guerra ibrida in Europa è deflagrato ormai da tempo. Sabotaggi, attacchi hacker, interferenze, sorvoli di droni. Dai Paesi del fianco Est dell'Alleanza fino all'Italia sono stati moltissimi gli episodi in cui, più o meno chiaramente, la mano di Mosca si è fatta sentire, anche se mai in maniera esplicita o dichiarata. L'ultimo episodio proprio in uno dei Paesi più vicini al fronte, che maggiormente teme l'espansione del conflitto e da subito si è schierato in prima linea a favore dell'Ucraina, la Polonia. Una bomba è esplosa sulla linea ferroviaria che collega Varsavia a Lublino distruggendo i binari e complicando il traffico ferroviario. "Purtroppo, i peggiori sospetti sono stati confermati, è un atto di sabotaggio", ha denunciato il premier polacco Donald Tusk.

L'incidente è stato segnalato domenica mattina dopo che un macchinista di un treno passeggeri aveva notato una parte mancante del binario, dando il via agli accertamenti del caso. La linea scelta per il sabotaggio non è casuale: si tratta infatti della rotta è utilizzata tra l'altro per facilitare la consegna degli aiuti all'Ucraina. "Molto probabilmente volevano far saltare in aria un treno sulla tratta", ha aggiunto Tusk, spiegando che sulla stessa linea ferroviaria sono stati registrati altri incidenti simili. Il ministro dei servizi di sicurezza della Polonia Tomasz Siemoniak conferma gli altri incidenti e attacca, parlando di "una nuova fase di minaccia all'infrastruttura ferroviaria", spiegando che alcune parti dell'indagine in corso sono riservate perché "abbiamo a che fare con i servizi di intelligence di uno stato straniero, e non con una banda di ladri di rottami metallici", puntando quindi direttamente il dito contro la Russia. Fatto su cui Kiev non ha alcun dubbio. "Potrebbe essersi trattato di un altro attacco ibrido da parte della Russia, per testare le risposte. Se fosse vero, le risposte devono essere forti", ha detto il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha, esprimendo solidarietà a Varsavia.

Mentre le indagini polacche continuano il premier Tusk ha convocato per oggi una riunione del comitato di sicurezza nazionale che sarà presieduto dal ministro della Difesa e vice premier Wadysaw Kosiniak-Kamysz alla presenza di comandanti militari, capi dei servizi di sicurezza ed un rappresentante del presidente. Sull'episodio ha preso posizione anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. "Le minacce alla nostra sicurezza sono reali e crescenti. L'Europa deve urgentemente potenziare la capacità di proteggere i nostri cieli e le nostre infrastrutture. La Polonia è il maggiore investitore in difesa in Europa e sarà il maggiore beneficiario dello strumento Safe", ha detto. Mentre il ministro della Difesa Guido Crosetto lancia un appello: "Gli Stati membri dell'Unione europea devono unire le loro forze per far fronte agli attacchi ibridi".

Intanto è allarme anche in Romania. Le autorità di Bucarest hanno deciso di evacuare un villaggio vicino al confine con l'Ucraina, dopo che un attacco di droni russi nell'Ucraina meridionale ha incendiato una nave che trasportava gas liquefatto. I porti sul Danubio dell'Ucraina so o stati spesso un bersaglio degli attacchi russi facendo scattare diversi allerta nella vicina Romania. "A causa della vicinanza della nave al territorio rumeno e della natura del suo carico", spiegano le autorità, è stata ordinata l'evacuazione del villaggio di Plauru, sull'altra parte del Danubio rispetto alla città portuale ucraina di Izmail. L'ennesimo segnale di come tutta l'Europa, ma soprattutto i Paesi del fianco Est, siano chiamati ad alzare la guardia.