La fede nuziale non potrà essere sequestrata, ma altri gioielli e oggetti di valore come auto e bici elettriche sì, per pagare i costi dell'accoglienza temporanea, spiega il sottesegretario all'Interno Alex Norris, scatenando un putiferio a Londra. La riforma del sistema di asilo, la più rivoluzionaria degli ultimi 40 anni nel Regno Unito, annunciata in Aula dalla ministra Shabana Mahmood titolare dell'Home Office, manda in tilt Westminster e il Partito Laburista del primo ministro Keir Starmer, a cui offre addirittura sostegno la leader dei Tories all'opposizione, Kami Badenoch. La presentazione in Aula della riforma ha scatenato il caos tra i banchi del Parlamento britannico e nel dibattito pubblico, con il governo di sinistra accusato di spietatezza da una parte dei suoi e l'opposizione che plaude alla nuova stretta, voluta da una ministra figlia di immigrati pakistani che ha definito "un dovere morale" la lotta all'immigrazione illegale ed elogiata dalla leader conservatrice Badenoch, figlia di immigrati nigeriani. Il motto di Lady Mahmood, che campeggia sul documento pubblicato ieri, è "Ripristino dell'ordine e del controllo" perché le misure attuali - ha spiega - sono "ingiuste e fuori controllo".
Il nuovo sistema segna una stretta sui ricongiungimenti familiari e facilita le espulsioni. Previsto il rimpatrio anche di chi ha ottenuto asilo, se il Paese di origine sarà ritenuto sicuro a un certo punto. Ridotta la durata di status di rifugiato da 5 anni a 30 mesi, con revisioni periodiche ogni due anni e mezzo. Quadruplicati da 5 a 20 anni i tempi per poter richiedere la residenza permanente. Deportazione delle famiglie con bambini, se la domanda di asilo sarà rifiutata e non accetteranno l'incentivo economico (di 3mila sterline e oltre, quasi 3500 euro) per lasciare il Regno Unito. Riduzione delle possibilità di fare appello se la richiesta d'asilo viene rifiutata. D'ora in poi, inoltre, i Paesi che rifiutano il rimpatrio dei immigrati illegali potranno incorrere in sanzioni diplomatiche, tra cui restrizioni sui visti.
Ma ad innescare il caos è stata la prospettiva del sequestro di gioielli e beni preziosi agli aspiranti rifugiati, in modo che quei valori possano coprire le spese di elaborazione della domanda. "I richiedenti asilo potrebbero vedersi sottrarre gioielli o altri beni di valore per contribuire ai costi di gestione delle loro pratiche", ha dichiarato in tv il sottosegretario Norris, spiegando che "non prenderemo i cimeli di famiglia", ma "beni che dovrebbero contribuire al costo dei sussidi, tra cui auto e bici elettriche". Il modello è quello del governo danese della premier Mette Frederiksen, il più duro in Europa sui clandestini.
Il risultato? Disgusto a sinistra. Supporto a destra, con i Conservatori che parlando di "punto di partenza", mentre la destra "estrema" di Nigel Farage si gode lo spettacolo, dall'alto dei sondaggi in cui svetta con il partito Reform UK, che punta al governo dopo aver fatto la sua fortuna su anni di contrasto all'immigrazione di massa. L'ex leader laburista Jeremy Corbyn, oggi indipendente, punta il dito sugli ex alleati: "Il Partito laburista non ridistribuirà la ricchezza dei miliardari. In compenso confischerà i beni di chi fugge da guerre e persecuzioni. Assolutamente disgustoso". Rivolta anche all'interno del Labour, con la deputata Nadia Whittome che denuncia un piano "distopico" e "crudele" e accusa il suo partito di "violare i diritti di persone che hanno subìto traumi inimmaginabili". "Una riforma moralmente sbagliata e politicamente disastrosa", aggiunge Richard Burgon, un altro laburista sconcertato, che si chiede come il governo sia potuto "affondare" al punto da essere elogiato da Tommy Robinson, fondatore della English Defence League, organizzazione estremista anti-islam e anti-immigrati che ha guidato il raduno di settembre in cui Elon Musk, in video, si univa al coro anti-immigrazione: "Combattete o morirete".
Da aprile, ininterrottamente, ricorrono nel Regno Unito proteste anti-immigrati, alcune delle quali degenerate in scontri violenti contro i richiedenti asilo alloggiati in hotel e che riportano il clima ai riots di Southport, gli scontri che dal 30 luglio al 5 agosto 2024 infiammarono la città del nord dell'Inghilterra e portarono a oltre 1.800 arresti. Domenica scorsa, i manifestanti sono scesi in piazza contro il progetto di trattenere 600 richiedenti asilo in un campo di addestramento militare fuori Crowborough, East Sussex.

