Donald Trump torna negli Stati Uniti da vincitore dopo la firma dell'accordo di pace su Gaza, e nonostante venga celebrato dal Time che dedica la copertina al «suo trionfo», il presidente americano se la prende con la rivista per la foto a suo dire poco lusinghiera. Anzi, la «peggiore di tutti i tempi», come tiene a precisare. «Time ha scritto un articolo relativamente bello su di me, ma la foto potrebbe essere la peggiore di tutti i tempi - scrive Trump sul suo social Truth - Mi hanno fatto scomparire i capelli e poi mi hanno fatto fluttuare qualcosa sulla testa che sembrava una corona, ma estremamente piccola». Il comandante in capo ha da ridire pure sull'angolazione: «Non mi sono mai piaciute le foto scattate dal basso, ma questa è pessima e merita di essere criticata».
La prestigiosa rivista lo ha nominato due volte Persona dell'Anno, nel 2016 e nel 2024, e nell'articolo pubblicato il 10 ottobre parla in dettaglio di come Trump, il segretario di Stato Marco Rubio, l'inviato speciale Steve Witkoff, il genero del presidente Jared Kushner e altri funzionari dell'amministrazione abbiano lavorato per portare le due parti al tavolo delle trattative. L'accordo viene descritto come «una misura di redenzione per Trump, i cui critici lo hanno accusato di aver abdicato al ruolo di leadership dell'America all'estero», e il piano di pace in 20 punti per Gaza, che The Donald ha presentato per la prima volta ai leader arabi a margine dell'Assemblea Generale Onu a New York il mese scorso, potrebbe «diventare un risultato distintivo del suo secondo mandato e segnare una svolta strategica per il Medioriente».
Intanto, l'inquilino della Casa Bianca ripete di sperare nella «ricostruzione della Striscia», ma afferma di non aver ancora deciso sulla soluzione dei due Stati. «Stiamo parlando di ricostruire Gaza. Non sto parlando di uno Stato unico, di uno Stato doppio o di due Stati - afferma con i giornalisti - Molte persone apprezzano la soluzione di uno Stato unico. Alcuni apprezzano la soluzione di due Stati. Vedremo». Poi precisa: «Deciderò quello che ritengo giusto, ma lo farò in coordinamento con altri Paesi». La dichiarazione firmata lunedì in Egitto sostiene, fra l'altro, l'intenzione di «perseguire una visione globale di pace, sicurezza e prosperità condivisa nella regione», accogliendo con favore «i progressi compiuti nell'istituzione di accordi di pace globali e duraturi nella Striscia di Gaza».
Tuttavia, nota il Guardian, è «estremamente vaga sul percorso da seguire per una pace sostenibile tra Israele e i suoi vicini, compresi i palestinesi», e non fa alcuna menzione di una soluzione a due Stati. Questo anche se il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, che ha co-presieduto il vertice con Trump, ha affermato che l'accordo di Gaza «chiude un capitolo doloroso della storia umana» e prepara il terreno per tale soluzione. Il tycoon, esorta Hamas a rilasciare i corpi degli ostaggi morti, affermando che questo passo è necessario per passare alla fase successiva: «Un grande fardello è stato sollevato, ma il lavoro non è finito - sottolinea - I morti non sono stati restituiti come promesso».