L'Ue risponde a Musk: "Reich? Anche parole folli sono libertà espressione"

Scritto il 08/12/2025
da Massimo Balsamo

Prosegue il botta e risposta: ieri l'imprenditore aveva equiparato l'Ue al regime totalitario di Hitler

Prosegue il botta e risposta tra Elon Musk e la Commissione europea. L'ultimo affondo dell'imprenditore non è passato inosservato dalle parti di Bruxelles: l'ex braccio destro di Donald Trump ha paragonato l'Ue al "quarto Reich", invocando la sua abolizione. Sul punto è intervenuta la prima portavoce del governo europeo Paula Pinho: "Fa parte della libertà di parola che tanto apprezziamo nell'Ue e che consente anche le dichiarazioni più folli che si possano immaginare su questioni più concrete".

Lo scontro tra Musk e Ue va avanti da giorni, tutto è iniziato con la multa da 120 milioni di euro comminata a X per presunte violazioni delle normative sulla trasparenza. "Dsa e Dma si applicano allo stesso modo a tutte le piattaforme online dell'Ue" ha tenuto a precisare il portavoce Thomas Regnier, che si è anche soffermato sulle parole di JD Vance secondo cui la multa a X è un attacco al popolo americano: "È molto importante tenere a mente ora, riguardo alle dichiarazioni folli", che "ci vogliono una o due frasi per polarizzare il mondo. Ci vogliono una o due frasi per creare escalation".

Musk non si è limitato alle stoccate. Il proprietario di X ha deciso di smantellare lo spazio pubblicitario utilizzato dalla Commissione europea sulla piattaforma. Come confermato dal responsabile della strategia di X Nikita Bier, la rimozione sarebbe legata allo "sfruttamento di un exploit" - una falla tecnica - per pubblicare un link camuffato da video e "gonfiarne artificialmente la portata". A poco è servita la precisazione di un portavoce della squadra di Ursula von der Leyen, che ha rivendicato l'uso "in buona fede" delle piattaforme social e l'impiego esclusivo degli strumenti messi a disposizione dai servizi stessi, incluso il Post Composer di X.