Istanbul, hub finanziario per i traffici dei jihadisti

Scritto il 29/12/2025
da Fausto Biloslavo

Gli arrestati: "Erdogan ci ha accettato"

L'8 ottobre, Adel Ibrahim Salameh, arrestato due giorni fa nell'operazione Domino, sostiene parlando di Hamas "che in Giordania e in Egitto sono nemici di Dio invece in Turchia non ci sono problemi, perché Erdogan (il capo dello Stato legato ai Fratelli musulmani nda) ci ha accettato".

Negli atti si legge che ad Istanbul "si trova l'ufficio finanziario di Hamas e si è sviluppato un grande hub di enti di beneficienza", che convogliano i soldi verso l'organizzazione terroristica a Gaza ed in Cisgiordania. Un capitolo dell'inchiesta che ha portato in carcere Mohammad Hannoun e la sua rete in Italia riguarda proprio il "ponte" turco, che serviva a far arrivare i soldi delle donazioni raccolte nel nostro paese ad Hamas. Il ricercato Saleh Mohammed Ismail Abdu, uno dei facilitatori residente in Turchia, parlando con Hannoun il 15 febbraio 2025 esprime il desiderio "di trasferire il Califfato nella striscia di Gaza". Nome di battaglia Abu Khaled ha ricevuto, 467mila dollari, secondo i documenti rinvenuti dagli acquirenti nella sede genovese dell'ABSPP, l'associazione caritatevole di copertura che serviva a raccogliere i fondi per Hamas. Abu Khaled è accusato di avere trasferito i soldi a Gaza ad "Osama Alisawi (ex ministro dei Trasporti di Hamas e referente di Hannoun nda), in tal modo contribuendo consapevolmente al finanziamento dell'organizzazione terroristica". Le intercettazione rivelano le telefonate con Hannoun sulle varie tranche di denaro a cominciare da 43.770 euro ed i contatti internazionali, come "Majed al Zeer, vertice della piramide di Hamas in Europa che si sarebbe rifugiato in Turchia (per sfuggire ad un'indagine di altra Autorità europea)". Abu Khaled "non si limita ad effettuare versamenti per conto di Hannoun fungendo da intermediario fra l'Italia e Gaza - riportano gli atti -, ma lo aiuta nella ricerca di un appartamento". Il 21 agosto 2024 il capo della presunta rete di Hamas nel nostro paese specifica di avere un conto ad Istanbul con 50.000 dollari su cui potrebbero confluire anche le somme depositate in Giordania ed in Egitto. L'obiettivo sarebbe l'acquisto di appartamenti da affittare per incassare una rendita mensile. Il fratello di Abu Khaled, Rami Abdu, "in solo otto mesi avrebbe registrato entrate ed uscite per oltre un milione di dollari" si legge nell'ordinanza di custodia cautelare della procura di Genova. Rami "è un esperto del ramo finanze, professore assistente di diritto - secondo quanto accertato dagli inquirenti - e fondatore dì un'associazione che tutela i diritti umani (Euro Mediterranean Human Rights Monitor) con sede a Ginevra".

Il 14 febbraio dello stesso anno "una captazione ambientale" presso la sede milanese di ABSPP registra Raed Hussny Mousa Dawoud mentre "parla del trasferimento di una somma di denaro da Istanbul ad Amman in favore di Hezbollah". Gli inquirenti hanno scovato un video dell'arrestato che si esalta in uno dei tunnel di Hamas mentre entra a Gaza probabilmente dall'Egitto. Hannoun ed i suoi sodali vengono intercettati mentre parlano di 60-70mila dollari attraverso la strada di Istanbul". Il 26 giugno 2024, il capo cellula, spiega che andrà in Turchia per incontrare le associazioni locali e occuparsi "sia del trasferimento dei fondi verso Gaza, che dell'acquisto di merci".

Nell'hub turco, oltre ai facilitatori, Hannoun ha rapporti consolidati con società e organizzazioni non governative collegate ad Hamas. Uno dei contatti è Air Alshawa, amministratore del fondo di investimento immobiliare Trend GYO, che Israele ha inserito nella lista nera dei finanziatori di Hamas. Gli Stati Uniti hanno applicato sanzioni e offerto 10 milioni dollari per informazioni su Alshawa, amico di Hannoun. Il personaggio è venuto più volte in Italia accompagnato dalla rete di Hamas pure a Portofino nel 2023. "Ulteriore contatto di rilievo - si legge negli atti - è quello con gli amministratori dell'associazione turca Hayat Yolu, che figura fra le principale entità utilizzate da ABSPP (di Hannoun nda) per la triangolazione con le charities operanti in Palestina". Non spiccioli, ma 19 bonifici per un totale di quasi mezzo milione di euro solo nel 2023. Peccato che secondo documenti sequestrati dagli israeliani, Hayat Yolu, ha rapporti diretti con l'ala militare di Hamas "e si avvale di personale appartenente alle Brigate al Qassam". Hayat Yolu si è occupata pure dei feriti del gruppo terroristico da curare negli ospedali turchi attraverso la Merciful Hands di Gaza, che ha ricevuto donazioni dalla rete italiana.

Hannoun, oltre ad un appartamento ad Istanbul aveva un passaporto turco rilasciato nel 2023. Si stava preparando a partire verso la Turchia con tutta la famiglia, dove continuare le attività pro Hamas. L'operazione Domino, che ha smantellato la sua rete, è scattata prima.