La ragione di Stato, detta anche realpolitik, fu teorizzata da Machiavelli cinquecento anni fa con il famoso «il fine giustifica i mezzi», e poi adottata dal cancelliere tedesco Bismarck due secoli fa. In essa si sostiene che la strategia politica possa, ma addirittura debba, privilegiare con pragmatismo gli interessi nazionali rispetto a considerazioni etiche, morali e ideologiche. Insomma, quando c'è di mezzo la sicurezza nazionale i governanti devono poter avvalersi di licenze rispetto alle leggi comuni, tipo 007 agente di Sua Maestà con licenza di uccidere i cattivi del mondo. Ecco, il caso Nordio di cui state leggendo in questi giorni e che riguarda l'estradizione lampo decisa a gennaio dal governo italiano del generale macellaio libico Almasri rientra esattamente in questa fattispecie, e giustamente Giuliano Ferrara scrive su il Foglio che si tratta di un caso «ridicolo e grave». Ridicolo perché le opposizioni lo stanno trattando come una banale questione di cronaca nera, grave perché mette a rischio la sicurezza nazionale. Già, a Nordio si chiede di risponderne come se si trattasse di un caso tipo Garlasco: gli orari che non coincidono nella ricostruzione dei fatti, le impronte sospette, il dna trovato su alcune e-mail, i testimoni che ricordano e non ricordano. Ma lo si vuole capire o no che Nordio, oltre a proclamarsi innocente, ha pure un alibi di ferro? Il seguente: quel fetentone di Almasri, incautamente fermato in Italia per un eccesso di zelo che sa tanto di polpetta avvelenata, andava subito rispedito a casa sua con ogni mezzo e a qualsiasi costo pena trasformare l'Italia in un campo di gioco del terrorismo libico. Lui, Nordio, lo ha fatto ed è quello che ci si aspetta da un ministro degno di tale nome. Tutto il resto sono chiacchiere da bar anche se escono dalla bocca di illustri politici e opinionisti. E quello che fa più paura è che tutto questo accanimento è in realtà una vendetta nei confronti della riforma della giustizia voluta da Nordio e in votazione in questi giorni in Parlamento. Ridicoli, pazzi e irresponsabili sono i tre aggettivi giusti per definire chi sta armando pro domo sua, non certo della democrazia e neppure della verità, tutta questa cagnara.
Le accuse a Nordio e la realpolitik
Scritto il 12/07/2025
da Alessandro Sallusti