Come va il governo Meloni? Il dibattito con Sallusti, Porro e Cruciani - Live

Scritto il 12/07/2025
da Bartolo Dall'Orto

Torna La Ripartenza, la kermesse ideata da Nicola Porro, arrivata alla nona edizione

Venerdì 11 e sabato 12 luglio torna La Ripartenza, l’evento ideato da Nicola Porro, vicedirettore del Giornale, arrivato alla sua nona edizione.

In diretta dal Teatro Petruzzelli di Bari, Alessandro Sallusti, Nicola Porro, Giuseppe Cruciani, Mario Giordano, Annalisa Chirico e Andrea Ruggieri discutono di attualità, politica e governo. Come sta andando l’esecutivo guidato dalla leader di Fdi?

"Se qualcosa non va per colpa di questo governo saremmo dei pazzi a non prendercela con questo governo. Ma la maggior parte delle che che non vanno, non sono poche, sono state ereditate dai governi precedenti. Come si fa a imputare a Meloni il buco della sanità? È al governo da due anni e la sanità è stata in altre mani per decine di mani. Domani le daranno la colpa dei dazi di Trump: questo dimostra che il mondo liberal-conservatore non è il paradiso o esente da essere guidato da pazzi totali. Trump l’hanno eletto gli americani, i dazi sono all’Europa, ma andrà nel conto di Meloni. Ma quando non fu azionerà qualcosa per colpa di questo governo sarà il primo a segnalarlo con una certa forza", ha esordito il direttore Alessandro Sallusti de il Giornale. Annalisa Chirico si è accodata rivendicando la propria posizione da liberale e moderata e sostiene che questo esecutivo "sta governando e ha grandi ambizioni. Ma penso anche a quale sarebbe l’alternativa e se vedo questa opposizione io dico meno male che c’è Giorgia Meloni al governo. Solo in Italia fai delle norme che se sei illegale vai via hai i magistrati che quasi vogliono arrestare il PdC".

Ma Mario Giordano è andato controcorrente, premettendo che "quelli di prima erano peggio, la magistratura è cattiva" ma, ha aggiunto, "che gli italiani hanno votato questo governo perché volevano cambiassero alcune cose che non stanno cambiando. Il decreto Sicurezza fa acqua da tutte le parti, sulla Sanità il ministro Schillaci ha fatto una legge inapplicata e non è cambiato nulla. Sul Fisco non c’è il cambio di marcia. Chi ha votato questa maggioranza si aspettava di più". Un pensiero simile a quello espresso anche da Giuseppe Cruciani, che ha voluto sototlineare che "l'idea di avere premier Shlein, ministro degli Interni Salis, ministro dell’Ambiente Bonelli. L’idea di questo trittico al governo qualunque cosa va bene. Però ha ragione Giordano: se Meloni è stata eletta con una maggioranza politica non per cercare alibi. Se dici prima che vuoi fare la riforma del fisco e poi nelle tasche non è entrato nulla. È stata detta per bloccare gli immigrati e non è avvenuto, magari accadrà. E altre cose ancora. Se uno deve dare un voto tra gli scappati di casa che sono dall’altra parte e la realtà, che avevano promesso il Sol dell’avvenire di destra non esiste".

Il direttore Sallusti è intervenuto una seconda volta spiegando che "è una questione di gerarchia: cosa si aspetta uno da un governo liberale e conservatore? Innanzitutto di rimanere un Paese libero. Poi viene il problema delle tasse, della sanità e degli immigrati. Ma la mamma di tutti i problemi è tenere questo Paese dalla parte del mondo libero. Il problema è che è in corso una guerra tra autocrazie e democrazie". Andrea Ruggieri, invece, dal suo punto di vista ha sostenuto che "hanno un po’ ragione tutti. La sinistra è la peggiore degli ultimi 50 anni ma Giordano e Cruciani non dicono nulla di sbagliato: il governo deve usare i prossimi due anni per le riforme. È un Paese che deve riformare lustri".