Il candidato Roberto Fico e il centrosinistra campano non hanno un programma per le prossime regionali. Non c'è una sola riga ufficiale o non ufficiale, un piano, cifre, idee che non siano generici "faremo" senza accenno a coperture, niente, ci sono solo frasi sparse in comizi o interviste, riferimenti a un "prestito di cittadinanza" o a un "azzeramento Irpef per le famiglie". Il programma non è stato pubblicato, non è stato annunciato, non è stato promesso e non risulta che lo presenteranno prima del voto.
Andiamo nei dettagli, o meglio nella loro mancanza, e premettiamo due cose: 1) che abbiamo cercato nei siti dei partiti, nei comunicati, nei pdf, nelle pieghe dei portali locali, negli archivi delle testate e perfino nelle sezioni "eventi" dove spesso si celano i documenti che nessuno vuole davvero diffondere; 2) che Il Manifesto ha riferito che lo staff "ha appena cominciato" a scrivere il programma, senza scadenze (settembre 2025), che Il Desk parlava del "programma del centrosinistra" come di un oggetto misterioso (settembre 2025), che in nessuna intervista Fico ha mai detto "sto per presentare il programma" e che Stylo24, a proposito, ha scritto (ottobre scorso) "Fico ancora zero".
In compenso, domenica, Roberto Fico ha parlato delle sue polemiche sul suo gozzo ormeggiato Nisida e ha detto che il centrodestra nasconde le sue "proposte, idee, programmi per la nostra Campania". È il centrodestra che le nasconde: forse nelle 62 pagine del programma di Cirielli.
SANITÀ. Il candidato (Fanpage, CRC News, interventi pubblici) ha parlato di ridurre le liste d'attesa, rafforzare la medicina territoriale e ha citato case di comunità, telemedicina e ospedali di comunità: riportiamo le espressioni così come le abbiamo lette, e vale per tutte le altre. La sanità è definita "priorità" ma non c'è nemmeno un tentativo di dire con quali soldi si muoverebbe: notare che la Campania ha tempi di attesa che richiederebbero investimenti a nove cifre.
AREE INTERNE. Il candidato (Crc News, Qd Napoli) ha parlato di "contrastare lo spopolamento", "portare servizi", "migliorare la mobilità" e addirittura "creare lavoro". Non ha nominato infrastrutture, investimenti, stime, luoghi e priorità.
GIOVANI, FAMIGLIE E PERIFERIE. Il candidato (Istituzioni24) ha parlato di "prestito di cittadinanza" per i giovani che vogliono comprare casa, "azzeramento Irpef per le famiglie con figli nei primi tre anni" e "tirocini retribuiti per tutti". Menzione speciale per il prestito di cittadinanza, eredità ideologica del reddito di cittadinanza travestito da mutuo. Solo l'azzeramento regionale dell'Irpef, poi, costerebbe cifre da manovra nazionale. Ultim'ora: ieri, parlando alla Confesercenti, il candidato ha parlato di un "piano casa" e ha detto che "potremmo mettere sopra anche ingenti finanziamenti, anche di un miliardo di euro, e risolvere la questione", poi sulle sentenze di demolizione degli immobili ha detto che il problema "è la questione sociale che si crea, è il diritto alla casa". Poi ha parlato del turismo ma non ha detto praticamente nulla.
AMBIENTE E RIFIUTI. Il candidato (dichiarazioni pubbliche, Qd Napoli) ha parlato del termovalorizzatore di Acerra che "per ora non si può chiudere" e poi di "aumentare la differenziata" e "costruire nuovi impianti" (sono già tutti obblighi di legge) e questo in una regione dove la politica ha fallito proprio sugli impianti, ai quali peraltro i grillini sono contrari.
INNOVAZIONE. Il candidato (pdf M5s Campan-Ia Next) ha parlato di "Ia nella sanità", "Ia nella Pa", "smart cities" e "agricoltura di precisione", senza tuttavia, come per tutto il resto, scendere nei particolari e spiegare da dove prenderebbe i soldi. Più che un programma amministrativo, un manifesto generazionale.
LEGALITÀ. Il candidato (Fanpage) ha parlato di "lotta ai centri grigi", "valorizzazione dei beni confiscati" e "più partecipazione". C'è di buono che la legalità, in teoria, non richiede investimenti, sarebbe gratis, ma ottenerla è talvolta l'impresa più ardua.

