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Potrebbe arrivare la settimana prossima, forse già lunedì, la sentenza del processo per violenza sessuale di gruppo a carico di Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, e i suoi tre amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, nei confronti di una studentessa italo-norvegese, Silvia (nome di fantasia), all'epoca dei fatti 19enne. Con l'udienza di oggi, sabato 12 luglio, si sono concluse le repliche delle difese, poi la parola passerà al procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, che ha chiesto una condanna a 9 anni con il riconoscimento delle attenuanti generiche e le pene accessorie per tutti e quattro gli imputati. Dopodiché i giudici si riuniranno in camera di consiglio per discutere il verdetto.
L'arringa del legale di Corsiglia
La prima a prendere la parola è stata l'avvocato Antonella Cuccureddu, uno dei legali di Francesco Corsiglia, che ha ricostruito in aula, davanti al collegio giudicante presieduto da Marco Contu, quanto accaduto la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 nella residenza estiva della famiglia Grillo a Cala di Volpe, in Sardegna. La legale si è soffermata sulla versione fornita dalla studentessa italo-norvegese: "In tutte le sue dichiarazioni la ragazza è totalmente distopica rispetto alla ricostruzione di tutti gli altri, compresa l'altra presunta vittima", ha sottolineato nel corso della sua arringa, già iniziata ieri. Poi ha parlato dell'amica di Silvia, Roberta, anche lei parte offesa nel procedimento per alcune foto a sfondo sessuale che i ragazzi le hanno scattato mentre dormiva sul divano della villetta. "Perché dovrebbe mentire sul fulcro del processo, ossia sulla violenza sessuale che la ragazza le avrebbe detto di aver subito? - ha detto Cuccureddu - Come avrebbe potuto, se l'amica le avesse davvero detto di essere stata violentata, non sentirsi in una situazione di pericolo per lei stessa e non volere lasciare subito quella casa che stava condividendo con dei mostri stupratori?".
"Dal racconto dei ragazzi emerge clima di spensieratezza"
L'udienza è proseguita con le arringhe degli altri avvocati del pool difensivo. "Dal racconto dei ragazzi emerge un clima di spensieratezza nella villa, finché l'amica va a dormire nel divano. - ha argomentato l'avvocato Alessandro Vaccaro soffermandosi sulla presunta violenza sessuale - A quel punto scatta Arancia Meccanica con un'estremizzazione della violenza gratuita?".